LEGAL 4.0

SERVIZIO DI ASSISTENZA LEGALE
A FAVORE DEGLI INFLUENCERS
E DELLA LORO OPERATIVITÀ

Legal 4.0, è il brand che fornisce un servizio di tutela legale con cui l’influencer si obbliga a rispettare le norme in materia di pubblicità e a concludere contratti attraverso anche clausole di non concorrenza e di esclusiva.

Legal 4.0 attraverso un’azione specifica di moral suasion. tutela e monitora l’influencer attraverso l’utilizzo di hastag specifici (ad e adv) per rendere chiara e trasparente la partecipazione ad attività sponsorizzate e di influencer marketing.

I nostri servizi

Contrattualistica e negoziazione delle condizioni con la controparte

Assistenza nella tutela
dei diritti e dei doveri dell'influencer

Assistenza nello sviluppo della figura dell'influencer anche attraverso agenzie di comunicazione marketing

Consulenza legale sul diritto e sfruttamento dell'immagine

Tutela del
brand/marchio

Le clausole morali dell'influencer

Vuoi avere maggiori informazioni sull'assistenza influencer?

Contattaci, risponderemo ad ogni tua richiesta

Normativa

Sebbene manchino ancora normative ad hoc che regolino la comunicazione commerciale digitale degli influencer, alcune linee guida, che traducono in pratica il principio di trasparenza della comunicazione commerciale, si trovano nella Digital Chart adottata dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP). La Digital Chart stabilisce, infatti, i criteri per la riconoscibilità dei messaggi pubblicitari nel rispetto del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria (CAP), che all’art. 7 prevede che il fine promozionale del messaggio pubblicato debba essere reso noto all’utente con mezzi idonei.

Codice del Consumo (Decreto Legislativo n.2016/2005 modificato nel 2016)

Autorità Garante della Concorrenza e del mercato

In particolare, la Digital Chart prevede che, per rendere riconoscibile la natura promozionale dei contenuti postati sui social media e sui siti di content sharing, l’influencer debba inserire in modo ben distinguibile nella parte iniziale del post la dicitura: “Pubblicità”, “Promosso da” o “Sponsorizzato da” o “in collaborazione con” e/o entro i primi tre hashtag una delle seguenti diciture: “#Pubblicità“, “#Sponsorizzato da” o “#ad” unitamente al nome del brand, preceduto da #. Nel caso in cui, invece, il rapporto fra influencer e brand si limiti all’invio occasionale da parte del brand dei propri prodotti gratuitamente o per un modico valore, e l’influencer li citi, li utilizzi o li mostri nei propri contenuti, in questi ultimi non dovranno essere inserite le avvertenze di cui sopra, ma soltanto un disclaimer ben leggibile, ad esempio del seguente tenore: “prodotto inviato da” unitamente al nome del brand.

ALCUNI CASI

Legal 4.0 ha affrontato lo studio delle più recenti decisioni prese dallo IAP, in materia di blogging.

Le decisioni hanno riguardato alcuni post su Instagram, in cui gli influencer in questione esaltavano le qualità dei prodotti raffigurati, senza rendere evidente la natura promozionale del messaggio. Infatti, sebbene l’influencer avesse taggato il brand o lo utilizzasse come hashtag, lo IAP ha ritenuto che ciò non fosse sufficiente a rendere la comunicazione trasparente nei confronti dei consumatori, in mancanza delle apposite indicazioni previste dalla Digital Chart.

Decisione nr. 45/2018

La  decisione n.45/2018 in danno di Peugeot Automobili Italia S.p.A. ha visto lo IAP a ritenere  alcune Instagram Stories e una foto pubblicate sul profilo del cantante Fedez, in occasione degli Internazionali di Tennis, dove il rapper mostrava alcune automobili e ne esaltava le funzioni non rendessero riconoscibile la loro natura commerciale, in quanto non venivano utilizzati gli hashtag e le diciture della Digital Chart. Inoltre, lo IAP ha concluso che la partecipazione del brand alla condotta potesse ritenersi dimostrata dal fatto che quest’ultimo era stato taggato nelle Instagram stories del rapper e non fosse intervenuto per bloccarne la condotta.

Ingiunzione nr. 47/2018

L’ingiunzione n.47/2018 nei confronti di Goodvibration Srl, L’Oréal Italia Spa riguarda la comunicazione commerciale relativa a “Garnier Skin Active” diffusa attraverso un post dell’account Instagram @ravottimartina in data 23 maggio 2018 ritiene la stessa manifestamente contraria all’art. 7 – Identificazione della comunicazione commerciale del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Il messaggio in questione mostra la blogger Ravotti Martina con indosso la maschera Garnier e una fascia per i capelli dello stesso marchio, mentre informa i propri follower che: “dopo due giorni di febbre alta avevo decisamente bisogno di un attimo per ricaricare il viso, ho scelto la maschera tessuto di Garnier, questa è quella super idratante, 1 settimana di trattamento in una maschera, voi le avete mai provate?”. Sebbene il contenuto sia veicolato come un racconto privato nello stile di Instagram, il messaggio veicola un contenuto eminentemente promozionale del prodotto e del brand indicato, che non risulta però sufficientemente esplicito e dunque immediatamente riconoscibile dal pubblico come tale. Gli hashtag utilizzati #Sulamaschera#garnieritalia#garnier non sono, ad avviso del Comitato di Controllo, idonei a rendere inequivocabile l’identificazione di quel contenuto come frutto di un accordo di natura commerciale tra la blogger e il brand. È infatti principio consolidato del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, ribadito ed esplicitato anche dalle indicazioni della “Digital Chart” per quanto riguarda le forme di comunicazione commerciale digitale, che essa “debba sempre essere riconoscibile come tale” (cfr. art. 7 del Codice). Si tratta di principio posto a presidio irrinunciabile della trasparenza nelle comunicazioni pubblicitarie, che intende assicurare la distinzione non solo formale, ma sostanziale tra contenuti promozionali e contenuti di altro genere, così da assicurare che la pubblicità si presenti e possa essere facilmente riconosciuta dal pubblico, senza quindi dover richiedere alcuno sforzo interpretativo, per la propria natura di messaggio promozionale, espressione di un punto di vista di parte e di un interesse dell’impresa i cui prodotti o servizi vengono illustrati o richiamati.